Oggi inizia la protesta per la parità nelle scuole materne

Striscioni e manifesti davanti le scuole in tutta Italia

Oggi inizia la protesta per la parità nelle scuole materne

Parte oggi la mobilitazione dei nidi e delle materne paritarie no profit: "obiettivo per tutti gratuità e parità scolastica", afferma la Fism.

Vogliono che la parità non stia solo nella legge ma si concretizzi in un sostegno da parte dello Stato. Sperano di continuare a svolgere il loro servizio e di veder cancellate le disparità che colpiscono il loro personale – operante nell’unico sistema voluto dalla Legge 62/2000 – e le famiglie che iscrivono i figli nelle loro scuole.

"La legge c’è ma chiede pari doveri dimenticando i pari diritti. Eppure – sottolinea la federazione – siamo scuole che fanno servizio pubblico, senza fini di lucro, per mezzo milione di bambini".


Il trascinarsi della situazione generale, compresa la pandemia con le sue incertezze, non lascia più margini di tempo per aspettare ancora quel riconoscimento atteso invano da anni. E da oggi – gestori, educatori, maestre, genitori, sostenitori delle materne paritarie saranno impegnati a sostenere un’iniziativa nazionale che si concretizzerà in una petizione dalle forti ambizioni quanto ai numeri, nonché nell’affissione di grandi striscioni in tutti gli asili nido e le scuole dell’infanzia paritarie d’Italia.


"Senza il sostegno economico delle parrocchie e delle amministrazioni comunali, senza il contributo alla gestione da parte delle famiglie e senza il prezioso volontariato che le caratterizza, molte avrebbero già chiuso i battenti lasciando interi territori privi di un servizio fondamentale qual è la scuola dell’infanzia", dicono ai vertici della Federazione Italiana Scuole Materne, che in Italia coinvolge quasi novemila realtà educative, oltre mezzo milione di bambine e bambini, oltre quarantamila persone fra insegnanti e collaboratori.

L’auspicio è quello che Parlamento e istituzioni giungano ad "un intervento risolutivo che, anche a vantaggio della ripresa demografica del Paese e nell’ambito delle applicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostenga i necessari investimenti nell’intero segmento zero-sei senza più discriminazioni".