Covid19: la Sicilia torna in arancione, i dati rimangono preoccupanti

Covid19: la Sicilia torna in arancione, i dati rimangono preoccupanti

In Sicilia i dati relativi all'emergenza Covid continuano a essere preoccupanti. In particolare per la città di Palermo che nelle prossime ore potrebbe essere dichiarata zona rossa. Per la prima volta ieri il numero dei nuovi contagi nell'isola è sceso sotto quota mille: per la precisione sono 909 su 7.561 tamponi processati, ma con una incidenza molto alta al 12%.  Nonostante tutto, da oggi la regione torna in zona arancione, dopo il lungo week end di Pasqua in rosso. In attesa del prossimo monitoraggio ecco cosa è consentito in zona arancione:

Le visite, sono consentite una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, all’interno del Comune di residenza. Sono vietati gli spostamenti al di fuori del proprio Comune. Per quei territori con meno di 5mila abitanti è consentito spostarsi entro i 30 km dal confine del proprio Comune, con il divieto però di recarsi verso i capoluoghi di Provincia. Scuole in presenza fino alla prima media. Saranno in classe anche gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%. Tutti i negozi sono aperti, compresi parrucchieri, barbieri e centri estetici, mentre i centri commerciali restano chiusi nel fine settimana.

Coprifuoco. Resta il divieto di spostamento dalle 22 alle 5 tranne in caso di lavoro, salute o necessità. Bar e ristoranti restano chiusi: possibile solo l’asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 e solo per i ristoranti (in caso di ripristino delle zone gialle, bar e ristoranti potrebbero riaprire a pranzo). I presidenti di Regione, a differenza di quanto è stato fino ad oggi, non potranno emanare ordinanze più restrittive per chiudere le scuole. Se la verifica di metà mese darà esito positivo e dunque torneranno le zone gialle, si potrebbe valutare la riapertura di cinema e i teatri con le regole che erano già previste nel precedente decreto.

SPOSTAMENTI - Restano vietati gli spostamenti tra le Regioni, a meno che non si abbia una seconda casa. La mobilità è consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità. Sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione.