Covid-19 e ozonoterapia, parla il medico trapanese Francesco Cosentino

«Sarebbe opportuno impiegare il denaro in forme di ricerca, innovative e meno dannose per l’organismo»

Covid-19 e ozonoterapia, parla il medico trapanese Francesco Cosentino

«L’ossigeno-ozono terapia è una tecnica che potrebbe essere di ausilio per combattere il Covid-19. A nulla serve investire milioni di euro per il vaccino, perché il coronavirus cambia velocemente e non dà immunità, piuttosto sarebbe opportuno impiegare il denaro in altre forme di ricerca, innovative e meno dannose per l’organismo». E’ questo, in sintesi, il contenuto, supportato da elementi scientifici, di due video che il dottor Francesco Cosentino, medico chirurgo di Trapani, componente dell’AIRO, l’Accademia Internazionale di Ricerca in Ossigeno Ozono Terapia, ha pubblicato su youtube e sui suoi profili social (è possibile visualizzare il contunuto completo accedendo ai seguenti link:  https://youtu.be/PTZSNWGo-iI;  https://youtu.be/5AuWOEibsGA). «Il covid 19- spiega il dott. Cosentino- è un virus che muta e  ha un’aggressività superiore a quella influenzale. Tant’è che fa parte della famiglia dei coronavirus, virus che hanno convissuto sempre nel nostro corpo.  All’inizio non si è capito che provocasse una CID, ovvero una trombo embolia venosa». Spiegato in altri termini, il sangue si coagula dentro i vasi venosi, fino a formare dei trombi che impediscono gli scambi gassosi e non consentono il passaggio di ossigeno a livello polmonare. Questo scenario, sarebbe supportato dai dati  riportati da Cosentino «9 pazienti intubati su 10, morivano».  

La riflessione del medico, si amplia fino includere l’operato del governo. Ammontano a circa 140 milioni di euro, i fondi stanziati per finanziare alcuni istituti di ricerca per lo studio del vaccino anti Covid.

Dice Cosentino «Il coronavirus non dà immunità, cioè non fa produrre gli anticorpi  che non fanno più ammalare di questa patologia; infatti chi fa il vaccino anti-influenzale può prendere l’influenza tante volte. Il prof.  Anthony Fauci, il gota della sanità vaccinale americana, ha spiegato che per individuare e testare il vaccino ci vogliono 12/18 mesi e che non è garantito l’effetto, proprio perché il Coronaviurs muta velocemente». Da ciò deriva la domanda «Perché sprecare tutto questo denaro e non sostenere, invece, altri tipi di ricerca?»

Nei due video pubblicati sui social,  il dottor Cosentino parla di due sperimentazioni contro il Coronavirus che starebbero dando buoni risultati: l’utilizzo del plasma immune, sperimentato dal dottor De Donno, primario del reparto di pneumologia dell’ospedale di Mantova, e la grande autoemoinfusione. Questa tecnica, nello specifico, si avvale dell’ozonoterapia.

«L’ozono, che è un gas contenuto nell’atmosfera, ha proprietà ossidanti. Interviene nell’ossigenazione dei vari organi e tessuti e ha anche una funzione antibatterica, antivirale e antifingina. La grande autoemoinfusione consiste nel prelevare 200 cc di sangue dalla vena del braccio del paziente che viene mescolato con una miscela di ozono, prodotto da un apposito macchinario medico a marchio CE; dopodiché, il sangue ozonizzato verrà fatto defluire, sempre tramite un circuito chiuso, nella vene del paziente  distribuendosi in ogni parte dell’organismo. Come interviene sul Covid? La grande autoemoinfusione svolge tre funzioni nei confronti del virus: la funzione virustatica, cioè inattiva il virus, migliora il microcircolo, polarizza i globuli rossi rendendo il sangue più fluido, e interviene anche nell’influenzare i meccanismi di ossido-riduzione, che consentono alla cellula di difendersi».

L'argomentazione di Cosentino, chiarisce in che modo  l’ozono riesca a inibire il Virus, partendo dalla sua composizione.

«Il virus dell’influenza è un filamento di materiale genetico avvolto da una capsula lipoproteica (detta capside). E’ un microorganismo che per potersi replicare deve entrare dentro la cellula. Se il virus si trova fuori dalla cellula, l’ozono agisce in modo da impedire di attecchire nella cellula, stimolando il sistema immunitario che non lo riconosce come proprio e quindi lo elimina. Se il virus è invece penetrato all’interno della cellula, l’ozono, attraverso l’ossidazione mitocondriale, stimola la cellula stessa a produrre una serie di mediatori chimici che provocano l' inattivazione del virus attraverso la produzione di sostanze antiossidanti».

Il professionista trapanese specifica anche che l’ozono non ha nessun effetto collaterale e che sono soltanto tre le controindicazioni nel caso di utilizzo nell’auto-emo-infusione: la gravidanza, il favismo e l’ipertidiroidismo. I pazienti, possono essere "trattati" senza sospendere l’uso di farmaci. Infine, da socio dell’ Accademia Internazionale di Ricerca in Ossigeno Ozono Terapia manifesta la volontà di collaborare per la sperimentazione scientifica.

Conclude «L’AIRO, presieduta dal prof. Dario Apuzzo, e di cui io faccio parte,  si era offerta di fare delle sperimentazioni negli ospedali mettendo a disposizioni i macchinari e la nostra opera. Purtroppo ci sono state delle forti resistenti nei nostri  confronti. Eppure ci sono delle tecniche innovative che stanno dando buoni risultati. Ritengo che bisognerebbe investire in ricerca, ad esempio in nutraceutica o sul potenziamento del sistema immunitario».

Martina Palermo