Custonaci ricorda il piccolo Giuseppe Di Matteo
- Cronaca
- Custonaci
- Pamela Giacomarro
- 3 anni fa 19 gen 2021 Tot.464
Giuseppe Di Matteo avrebbe compiuto oggi 40 anni. Il volto di quel bimbo sorridente mentre va a cavallo, è impresso nella memoria di tutti i siciliani. Giuseppe è il bimbo che con il suo sacrificio "ha sconfitto la mafia". Figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo, Giuseppe aveva appena 12 anni quando venne rapito da un maneggio di Piana degli Albanesi da un commando guidato da Gaspare Spatuzza su ordine dei capimafia, Giovanni Brusca, Matteo Messina Denaro, Leoluca Bagarella e Giuseppe Graviano. L'obiettivo di Cosa Nostra era quello di convincere il padre a ritirare le accuse contro i mafiosi ed interrompere la collaborazione con gli inquirenti che cercavano di far luce sulle stragi del '92. Dopo tre anni di prigionia venne ucciso, l'11 gennaio del 1996 in un casolare nelle campagne di San Giuseppe Jato. Strangolato e poi sciolto nell'acido. Oggi, nel giorno del suo compleanno il piccolo Giuseppe è stato ricordato con una breve cerimonia promossa dall'amministrazione comunale di Custonaci. Una corona di fiori è stata deposta dinnanzi alla targa collocata nella piazzetta intitolata al piccolo Di Matteo. Proprio nel territorio di Custonaci il piccolo Di Matteo venne tenuto nascosto, in una cella in cemento armato ricavata nell'abitazione di Giuseppe Costa, di 57 anni, appartenente alla cosca trapanese, arrestato lo scorso 18 dicembre nell'abito delle indagini scaturite dall'inchiesta "Scrigno". Presenti oltre al sindaco Giuseppe Morfino, alcuni rappresentati dell'amministrazione comunale e i rappresentanti delle forze dell'ordine. "Oggi - ha affermato il primo cittadino - commemoriamo il piccolo Giuseppe Di Matteo e rinnoviamo l'impegno dell'Amministrazione comunale nella lotta quotidiana alla mafia. L'affermazione della legalità, della trasparenza e dei principi democratici deve unirci perché la battaglia contro il sistema mafioso non ha colori e non ammette divisioni. Custonaci non dimentica e mantiene viva la memoria affinché la mafia e la cultura mafiosa vengano sconfitte".