Operaio morto a Custonaci: arrivano i primi risultati dell'autopsia, escluso il malore

Operaio morto a Custonaci: arrivano i primi risultati dell'autopsia, escluso il malore

Proseguono le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Matteo Delpino, per far luce sul tragico incidente dello scorso venti luglio in cui ha perso la vita Nicolò Giacalone, operaio presso una cava di marmo di Custonaci. 

L'uomo era alla guida di una grossa gru quando è uscito fuori strada. Un volo di oltre tre metri e mezzo che non  ha lasciato scampo a Giacalone. 

I primi risultati dell'autopsia escludono che possa essersi trattato di un malore. Altri accertamenti sono previsti a breve per verificare le condizioni della gru e valutare se fosse perfettamente funzionante. 

Rimane il dubbio sul perchè la gru si trovasse in strada. "Si tratta infatti di un mezzo - sottolinea il legale della famiglia della vittima, l'avvocato Natale Pietrafitta - che non avrebbe potuto circolare sulla via pubblica ma che sarebbe potuto essere utilizzato solo all'interno dell'area azienda". 

Secondo il legale c'è anche un altro punto da chiarire: quella mattina il titolare della Sud Marmi avrebbe dovuto piantumare degli alberi presso la propria abitazione. Resta dunque il dubbio che la gru servisse proprio a quello. 

L'avvocato Pietrafitta, parlando a nome dei familiari di Nicolò Giacalone si dice "sgomento per l'atteggiamento dell'azienda Sud Marmi che si è scrollata di dosso qualunque responsabilità, affermando di avere subito ingenti danni sotto molteplici profili in conseguenza del tragico evento nel quale ha perso la vita il trentenne". 

In seguito ad uno scambio epistolare tra l'avvocato Pietrafitta e il legale della Sud Marmi, quest'ultimo ha rimarcato gli ingenti danni subiti dall'azienda, affermando che ogni responsabilità è da addebitare esclusivamente a Giacalone. 

"Detti atteggiamenti  - conclude il legale - continuano a non rendere omaggio ad un giovane che, invece, per quella azienda ha, persino, perso la propria vita".