Operazione all'ex cementificio di Castelvetrano: dal rogo in cui morì un bracciante allo sgombero

L'operazione è scattata all'alba di oggi

Operazione all'ex cementificio di Castelvetrano: dal rogo in cui morì un bracciante allo sgombero

Per anni è stata considerata terra di nessuno. Tra baracche fatiscenti e rifiuti di ogni genere, hanno trovato rifugio i lavoratori stagionali, migranti provenienti da ogni parte d’Italia, impiegati soprattutto nella raccolta delle olive.

La baraccopoli dell’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte, al confine tra i comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara, nata subito dopo la dismissione del campo di Erbe Bianche, è stata sgomberata. L’operazione, scattata all’alba di questa mattina, coordinata da questura e prefettura, ha visto coinvolti poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, vigili del fuoco, operatori della Croce Rossa Italiana e Asp Trapani.

Nelle settimane scorse proprio per l'attività di spaccio e prostituzione che si svolge nella zona, i consiglieri comunali e gli assessori di Campobello di Mazara avevano inviato una lettera a prefetto e questore, evidenziando problemi di ordine pubblico. Stessa posizione assunta dal circolo locale Pd. La struttura è stata anche teatro di una tragedia avvenuta nella notte tra il 29 e il 30 settembre del 2021.

Un incendio devastò il campo provocando la morte di un bracciante di origini guineane, Omar Baldeh. L’uomo stava dormendo quando venne avvolto dalle fiamme. Qualche anno prima, nel 2013, nel campo di Erbe Bianche, un altro incendio, scoppiato a causa di un fornelletto da campo, provocò la morte del bracciante di origini senegalesi, Ousmane Ndjanne. . Per affrontare la problematica, dall’8 giugno del 2021 è stato istituito in Prefettura un “tavolo permanente” con la partecipazione di tutti gli attori istituzionali coinvolti che si è riunito fino allo scorso 16 maggio, al fine di individuare strategie condivise e creare le condizioni per una definitiva risoluzione del problema.

Grazie al supporto fornito dalla Prefettura, anche attraverso il tavolo permanente, i Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara hanno elaborato dei progetti per la realizzazione di insediamenti abitativi che sono stati già ammessi al finanziamento e sono attualmente in fase di realizzazione. In particolare, l’Autorità di Gestione dei fondi europei e dei programmi operativi nazionali, presso il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha ammesso a finanziamento due progetti: “Accoglienza nella legalità”, proposto dal Comune di Castelvetrano, e il progetto proposto dal Comune di Campobello di Mazara, inerente la realizzazione di un ostello per braccianti agricoli immigrati vittime di caporalato presso l’area dell’ex oleificio “Fontane d’Oro”, per un valore di circa un milione e trecentomila euro ciascuno.

In seguito allo sgombero, i lavoratori regolari che non avranno altro ricovero potranno temporaneamente trovare ospitalità presso l’insediamento ancora attivo presso l’ex oleificio “Fontane d’Oro” nel territorio del Comune di Campobello di Mazara.

 

Operazione all'ex cementificio di Castelvetrano: dal rogo in cui morì un bracciante allo sgombero

Operazione all'ex cementificio di Castelvetrano: dal rogo in cui morì un bracciante allo sgombero