Il patto fra il padrino e l'ex deputato regionale: in manette il boss Mariano Asaro
I carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Trapani, coordinati dalla Dda di Palermo, hanno eseguito all'alba di questa mattina quattro misure cautelari e un'interdittiva in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di affiliati alle famiglie mafiose di Castellammare del Golfo e Paceco. In manette il reggente Mariano Asaro, detto il dentista, già condannato per mafia e Carmelo Salerno, considerato a capo della famiglia mafiosa di Paceco ed attualmente detenuto per l'operazione Scrigno del marzo del 2019. I resti contestati sono associazione mafiosa e intestazione fittizia di società aggravati dal metodo mafioso. Per gli inquirenti Asaro, aiutato da Salerno ed altri soggetti, avrebbe creato una società intestata alla cognata, Maria Vincenza Occhipinti per la gestione di un ambulatorio odontoiatrico a Paceco che - sempre secondo quanto ricostruito dai carabinieri- doveva essere convenzionato con la mutua grazie all'intervento dell'ex deputato regionale Paolo Ruggirello. Asaro era tornato in libertà nel 2018. I suoi rapporti con esponenti di cosa nostra trapanese, come Rocco Coppola e Carmelo Salerno, però, non si sono mai interrotti. Come emerge dalle indagini coordinate dal procuratore Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Paolo Guido e dal sostituto Gianluca De Leo, nel corso di alcni incontri riservati, Asaro esternava tutto il suo astio nei confronti di Francesco Domingo, reggente della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo e di alcuni collaboratori di giustizia, in particolare quelli che lo avevano accusato dell'omicidio del magistrato Giangiacomo Ciaccio Montalto. Obbligo di dimora per Maria Amato, moglie di Rocco Antonino Coppola, condannato in via definitiva per associazione mafiosa. la donna, in qualità di collaboratrice di uno studio notarile, avrebbe predisposto la documentazione e gli atti per la costituzione della società di capitali voluta da Asaro, mente il marito, presentava al boss un medico compiacente, Vito Lucido, interdetto dall'attività per un anno. informazione di garanzia invece per l'ex deputato regionale Paolo Ruggirello. Per gli inquirenti, quest'ultimo sarebbe stato incaricato di attivarsi con i vertici dell'Asp per far ottenere all'ambulatorio la convenzione con il servizio sanitario. Tra gli indagati è emerso anche il nome del sindaco di Paceco, Giuseppe Scarcella.