Ennesimo raid a Bresciana: fuori uso uno dei due impianti di rilancio (VIDEO)

L'intera città per Pasqua rimarrà senza acqua. Il sindaco: "Ho attivato il COC e chiesto l'intervento dell'Esercito"

Ennesimo raid a Bresciana: fuori uso uno dei due impianti di rilancio (VIDEO)

Ennesimo grave danneggiamento stanotte a Bresciana, nel Comune di Campobello di Mazara, dove insistono i 18 pozzi per l’erogazione idrica affidati in concessione dalla Regione al Comune di Trapani.

Una delle due stazioni di rilancio dell’acqua che consente l’approvvigionamento idrico della città di Trapani è stata messa fuori uso da ignoti che hanno asportato i cavi di rame dalle dorsali della cabina elettrica di media tensione. L’ammontare del furto ammonterebbe a poche centinai di euro ma il danno arrecato è certamente più grave. Significa infatti che a fronte di una dotazione di 200 litri secondo, ora per Trapani ne restano solo 100. E considerando le forniture da garantire ai vari collegamenti intermedi (aeronautica, zona industriale, Favignana, Misiliscemi etc) il risultato è che per i prossimi giorni a Trapani non arriverà nemmeno una goccia d’acqua. Se si considera, infine, il periodo festivo e la difficoltà di reperire forniture e mezzi per la riparazione dei danni, si comprenderà che per Pasqua e ancora per i giorni avvenire i cittadini trapanesi rimarranno letteralmente a secco. Quello di questa notte è il terzo danneggiamento che subisce l’impianto di Bresciana in questa settimana.

“I continui attacchi ai danni agli impianti di Bresciana – dichiara il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida - ai pozzi e agli impianti di sollevamento proprio nel periodo di massima produzione sott’intendono non un’azione criminale del delinquentucolo che vuole ricavare 200 euro dei cavi di rame o da una batteria di una macchina: c’è sicuramente dell’altro dietro. E’ da mesi, con decine anche di denunce che abbiamo fatto alla locale stazione dei carabinieri di Campobello di Mazara ma anche presso le competenti autorità giudiziarie, che lanciamo un grido di allarme. Quello che è accaduto stanotte poi è devastante: hanno distrutto completamente un impianto di rilancio dell’acqua che arriva Trapani. Questo significa che in città arriverà una quantità di acqua pari a zero rispetto invece a una produzione, prima di questo ennesimo attentato perché di questo si tratta, di 200 litri e più di acqua secondo. C’è dell’altro – ha ribadito il primo cittadino -. Siamo in una zona dove gli impianti al tempo sono stati costruiti da ditte mafiose e per conto forse anche di un sistema mafioso locale che albergava. Non è possibile che, come rappresentanti dello Stato, ci facciamo mettere in ginocchio da chi oggi opera da mandante di queste operazioni anche perché un ladro o un tossicodipendente non rischia la propria vita per 50 euro entrando addirittura in cabine ad alta tensione pericolosissime dove se sbagli 1 millimetro rimani fulminato. C’è dell’altro! Stamattina ho addirittura aperto il COC! Mi si dia una mano d’aiuto: ho chiesto fortemente alla Prefettura anche di mandare l’esercito per presidiare la zona. Non possiamo farla diventare una zona videosorvegliata speciale perché ci sono estensioni di svariate decine di chilometri quadrati disseminati in mezzo a tantissimi ettari di terreno. Di conseguenza ci vuole una sorta di presidio mobile che in un certo qual modo tenga alla larga questi delinquenti che hanno mandanti dal sapore molto molto inquietante. Quella è terra di mafia e non è possibile che la mafia oggi riesca a metterci in ginocchio. Bisogna dunque intervenire e presidiare il territorio, io con gli strumenti che mi ritrovo, senza una presenza massiccia in termini di controllo da parte delle forze dell’ordine, l’unica soluzione che ho nelle mani e quella di attivare il COC come sistema di protezione civile. E dunque con i volontari andremo a presidiare quelle zone. Non è possibile che nel 2023 noi rischiamo di rimanere per giorni in periodi per altro circostanziati: Vigilia di Natale, di Capodanno per l’Epifania, vigilia di Pasqua, in tutto il periodo delle feste comandate accade qualcosa che non è più black aut non è più l’alluvione. C’è dell’altro dietro! O lo si capisce oppure rischiamo di non avere contezza di quello che sta accadendo”.

Intanto l'amminstrazione comunale ha chiesto a Sicilacque di dirottare su Trapani una maggiore quantità di acqua per tentare di arginare in qualche modo la grave situazione.

Sul posto questa mattina si sono recati l'assessore Romano e l'ingegnere Amenta per un primo sopralluogo all'impianto di rilancio danneggiato questa notte.

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