Accertamenti sull'agenda del boss

In un "taccuino mastro" rete relazioni dal 2016

Accertamenti sull'agenda del boss

C'e' anche un "taccuino mastro" tra i reperti rinvenuti e sequestrati nel "rifugio" utilizzato da Matteo Messina Denaro in via Vicolo San Vito a Campobello di Mazara.

Mentre proseguono, senza sosta , le indagini del Ros dei carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica di Palermo, in particolare per individuare fiancheggiatori e favoritori di cui ha potuto usufruire il latitante, diversi spunti provengono da questo taccuino che farebbe emergere una fitta rete di relazioni , anche sentimentali, che avrebbe intrattenuto negli ultimi mesi.

Ma - sempre analizzando gli appunti - alcuni risalirebbero anche al 2016. Proseguendo le ispezioni all'interno dell'appartamento in cui il boss avrebbe trascorso gli ultimi sei mesi di latitanza,  gli investigatori hanno trovato un "ambiente occultato" in cui vi era altra documentazione, tra cui svariati "pizzini" con nomi, numeri di telefono, spese di viaggio.

Nel secondo "covo", individuato in via Toselli sono terminati i rilievi scientifici nel vano, nascosto da una porta blindata e occultato da un armadio, alla ricerca di tracce organiche e impronte digitali.

L'esito non e' ancora stato consegnato ma alcune impronte sarebbero state rilevate e si attende il riscontro. A coordinare le indagini il procuratore della Repubblica, Maurizio de Lucia e l'aggiunto Paolo Guido