Esondazione Verderame, l'associazione Amici della Terra: «Territorio devastato da cementificazione e consumo del suolo»

Esondazione Verderame, l'associazione Amici della Terra: «Territorio devastato da cementificazione e consumo del suolo»

“La frazione di Salinagrande è da sempre la più vulnerabile tra le otto ricadenti nel nuovo comune di Misiliscemi. Vulnerabilità  che dipende in parte dell’essere ad una quota poco più alta del livello del mare e, dall’altra, di essere lambita dal torrente Verderame, che fa anche a nord da confine con il Comune di Paceco ed in particolare con la contrada di Nubia”.

Ad affermarlo in una nota è il presidente dell’associazione “Amici della terra - club di Trapani”, Carlo Foderà, che interviene in merito all’esondazione del torrente Verderame di giovedì scorso che ha provocato parecchi danni nel territorio di Misiliscemi. “Negli anni scorsi  - rileva Foderà - Salinagrande è stata oggetto di altri allagamenti, ma che io ricordi mai così gravi come quella di giovedì mattina, dove nella zona del semaforo, sulla Sp21, l’acqua è arrivata ad oltre un metro, allagando strade, case, negozi e giardini”.

Proprio giovedì mattina, Foderà ha effettuato un sopralluogo nelle zone maggiormente colpite dalla furia dell’acqua. “All’altezza del passaggio a livello - spiega -  erano evidenti i segni lasciati dalla furia dell’acqua, che percorrendo la strada Paceco, parallelamente alla linea ferrata, dopo aver abbattuto l’intero muro di cinta di una villetta, ha devastato il territorio di Salinagrande. A nostro avviso quindi - sottolinea Foderà - tra le cause della devastazione di giovedì scorso, oltre all’esondazione del Verderame, c’è anche lo sbarramento della strada ferrata sul torrent,  sul quale insiste un ponticello insufficiente ad evitare la deviazione dell’acqua. Un caso analogo era accaduto diversi anni fa”. Il riferimento è al 2003. All’epoca il Genio Civile di Trapani realizzò tutta una serie di opere di canalizzazione parallele alla ferrovia, dal ponticello fino al ponte sul torrente Verderame della strada provinciale Trapani-Marsala, nei pressi del quale è stata realizzata anche una stazione di pompaggio.

“Bisogna cercare di capire - aggiunge Foderà -  se quanto successo possa avere dei responsabili e se le opere realizzate dal Genio Civile e da RFI hanno assolto al ruolo per le quali sono stare progettare e realizzate. Tutto ciò al fine di evitare che tali tragedie possano ripetersi e magari con maggiori danni. Il territorio, non solo il nostro, negli ultimi anni è stato oggetto di aggressione, di cementificazione, di consumo del suolo, della sua impermeabilizzazione e con la quasi totale assenza di interventi di manutenzione volti alla prevenzione delle possibili calamità. Le recenti alluvioni a Trapani ne sono un esempio concreto. Pertanto il Club di Trapani degli Amici delle Terra  - conclude Foderà - chiede alle istituzioni tutte, ciascuno per le proprie competenze, di intervenire ad effettuare il monitoraggio del territorio, al fine di individuare le criticità e porre in essere le necessarie opere di prevenzione, soprattutto al fine di scongiurare la possibile perdita di vite umane, visti i repentini cambiamenti climatici e che la stagione delle piogge è appena iniziata”.