Ruggirello non deve tornare in carcere

La Cassazione ha respinto il ricorso della Dda: rimane ai domiciliari

Ruggirello non deve tornare in carcere

Paolo Ruggirello non andrà in carcere. Può rimanere agli arresti domiciliari. Lo ha deciso la corte di Cassazione che non ravvisa la necessità della custodia cautelare in carcere. L’indagine non riguarda l'operazione antimafia Scrigno, ma l'accusa di concorso in "intestazione fittizia di beni" nell’ambito della inchiesta della DDA sul boss castellammarese Mariano Asaro e del suo intento di aprire uno studio dentistico a Paceco. Altre persone sono indagate nell’ambito di questa inchiesta e già il tribunale del riesame aveva disposto l’annullamento degli arresti e tra questi anche il principale protagonista delle indagini, Mariano Asaro, ma la DDA titolare del procedimento oppose ricorso in cassazione chiedendo nuovamente la carcerazione preventiva. Ora il pronunciamento decisivo della suprema corte che ha respinto il ricorso. Anche per Carmelo Salerno, coindagato con Ruggirello la Cassazione ha respinto il ricorso della DDA. Entrambi, Ruggirello e Salerno sono difesi dall’avvocato Galluffo. Ruggirello secondo la ricostruzione degli inquirenti avrebbe dovuto avere il ruolo di “facilitatore” delle procedure amministrative e burocratiche per la convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale dello studio odontoiatrico di Asaro. L’ex deputato regionale rimane agli arresti domiciliari perché sotto processo nell’ambito di altro procedimento, quello denominato Scrigno sul rapporto tra mafia, imprenditoria e politica a Trapani.