L'imprenditore controcorrente Giuseppe Vultaggio: «Io non apro»

L'imprenditore controcorrente Giuseppe Vultaggio: «Io non apro»

La protesta corre sui social attraverso gli hashtag #ioapro1501 #nonspengopiùlamiainsegna. Domani, proprio alla vigilia del nuovo Dpcm che dovrebbe contenere tutta una serie di misure più restrittive per il contrasto alla pandemia, ristoratori e baristi hanno deciso di riaprire al pubblico le proprie attività. Una protesta pacifica, così come l'ha definita lo stesso ideatore, contro le misure del Governo e nel pieno rispetto delle norme anti-covid: tavoli distanziati, mascherine e conti al tavolo entro le 21,45. Il rischio sanzioni sembra non preoccupare gli ideatori del movimento spontaneo "Io Apro", che si dicono pronti a presentare ricorso al Tar. Non tutti però sono d'accordo all'apertura, come nel caso di Giuseppe Vultaggio, titolare dell'omonimo agriturismo alle porte di Trapani. "Ho deciso di restare chiuso per senso etico e rispetto dei tanti, troppi morti che il virus ha causato nel nostro Paese - dice a Il Locale News l'imprenditore - certo non posso negare di essere arrabbiato tanto quanto i colleghi che hanno scelto di aprire. Siamo una delle poche categorie a pagare lo scotto della crisi economica causata dalla pandemia. La protesta va fatta ma non in queste forme, è inopportuno di questi tempi - sottolinea Vultaggio - io non mi sento di mettere a rischio la salute dei miei dipendenti, dei miei familiari e dei miei clienti". Poi una stoccata al Governo sui ristori: "Noi siamo riusciti ad incassare qualcosa - dice - ma i colleghi che hanno solo camere e non il servizio ristorante non hanno ricevuto nulla. C'è una confusione totale e deve essere il Governo a trovare le soluzioni per arginare questo momento di crisi profonda ceh rischia davvero di far perdere migliaia di posti di lavoro". Contrario all'apertura anche il Mio (Movimento imprese ospitalità). “È una follia riaprire il 15 gennaio: così rischiamo di vanificare tutto quello che, fino a oggi, abbiamo costruito, per smascherare le menzogne di questo Governo - scrive il presidente dell'associazione di categoria Paolo Bianchini: “MIO ITALIA si dissocia, senza se e senza ma, da questa decisione totalmente sbagliata e i locali degli aderenti al nostro Movimento esporranno sulle saracinesche un cartello con scritto ‘iononapro’. Si dice che saranno almeno 50mila gli esercenti che sfideranno i divieti: è un numero molto basso, a livello nazionale, che consentirà alle forze dell’ordine di applicare le sanzioni a tutti, senza alcuno sforzo. Così, non solo chi apre avrà un riscontro economico non eccezionale, ma subirà anche il danno della multa”. "MIO ITALIA - conclude Bianchini - prosegue la sua battaglia, a difesa del settore, rispettando le assurde regole stabilite da politici arroganti e incapaci: sbugiardiamo questi signori con i fatti, con i numeri, con le prove, non infrangendo le norme. Non vogliamo passare dalla ragione al torto, per colpa di chi millanta numeri che non ha, come testimoniera' il flop delle aperture il 15 gennaio".