Anche il Grande Oriente d'Italia, che in provincia di Trapani è ben radicato, interviene sulla questione relativa al possibile veto ai massoni che si sta valutando all'interno dell'Unione delle Maestranze di Trapani.
Dopo aver dato la parola al numero due del Grande Oriente dei Tre Mari d'Italia che è, per l'appunto, trapanese, abbiamo chiesto un intervento anche alla più antica Obbedienza massonica presente in Italia. Solo che nel GOI le regole sono ben rigide e i responsabili locali hanno preferito dare, gerarchicamente, la parola al loro massimo rappresentante: il Gran Maestro Stefano Bisi.
Gran Maestro Bisi, Lei è il Gran Maestro di una Obbedienza che annovera diverse Logge nel territorio di Trapani. Molti appartenenti alla Massoneria locale sono, tra l'altro, regolarmente attivi nella summenzionata processione dei Misteri di Trapani e hanno, anche, ruoli nella Unione delle Maestranze.
Ritiene siano compatibili l'appartenenza alla Massoneria, con relativo percorso iniziatico adogmatico, e l'appartenenza ad una organizzazione para religiosa, seppur composta da maestranze di antichi mestieri, come quella che si dedica alla organizzazione della Processione dei Misteri di Trapani?
“Nè l’appartenenza religiosa nè il fatto di essere praticanti, in questo caso cattolici praticanti, sono incompatibili o costituiscono un ostacolo all’ingresso nella Massoneria del Grande Oriente d’Italia. Ogni massone deve credere nell’Essere Supremo e le credenze religiose personali rispondono soltanto alla coscienza di ciascuno. Le posso assicurare che anche da noi ci sono tanti cattolici praticanti e che questi fratelli non hanno trovato nulla che possa urtare la loro coscienza in tema religioso. Il voler escludere da parte della Chiesa e di alcuni vescovi locali i massoni da organizzazioni para religiose mi sembra un’ostinazione che mina il principio della Tolleranza, che per noi fratelli è un punto fermo, e che non porta a quella forma di conciliabilità dialogante che dovrebbe perseguire la Chiesa nei confronti di tutti gli uomini. La Massoneria è la casa della Fratellanza e del dialogo. All’interno dei nostri templi si trovano in armonia e amore uomini di tutte le fedi religiose. Ma noi non siamo una religione, non abbiamo dogmi, e non parliamo mai di religione e di politica nelle nostre tornate”
Trapani è una città dove la Massoneria, tra l'altro suddivisa in diverse Obbedienze, è molto presente. Secondo lei a cosa è dovuto tutto ciò?
“Posso dire, almeno per quel che riguarda il Grande Oriente d’Italia, che la presenza della Massoneria a Trapani e in Provincia ha radici storiche antiche e profonde. Ci sono tre Logge a Trapani, due a Marsala e Campobello di Mazara, una a Erice, Partanna, Mazara del Vallo, Castelvetrano e Paceco. Ci sono professionisti stimati e fratelli che hanno un alto senso civico e grandi valori di libertà e uguaglianza. Chi pensa ad altro, mi creda, è decisamente fuori strada e non può fare parte di una Istituzione trasparente e di alti principi come la nostra”
Che significa, oggi, essere massoni in questa provincia? Siete ancora identificati come quelli di ISIDE 2, o a livello nazionale siete "Quelli della P2" e non è raro leggere di "massoni arrestati o coinvolti in vicende giudiziarie poco edificanti". Non crede ci sia qualcosa di incoerente?
“Il Grande Oriente d’Italia è la più antica e gloriosa Obbedienza massonica che ha pagato un prezzo alto per la vicenda P2 ma di cui ha estromesso subito il male grazie a forti anticorpi. Col resto non c’entriamo nulla. Come in tutte le associazioni, i partiti e altre forme di aggregazione umana, ci possono essere degli uomini che commettono dei reati ma la responsabilità è personale e non può inficiare l’Ordine che lavora al Bene ed al Progresso dell’Umanita’ ed è contro ogni forma di mafia ed illegalità.”
Ritiene sia possibile un conclave delle Logge di tutte le Obbedienze che hanno Logge in provincia di Trapani, affinchè si adotti una linea comune di affiliazione?
“Il Grande Oriente d’Italia è stato fondato nel 1805, ha una acclarata regolarità d’origine, ed riconosciuto a livello internazionale dalla grande maggioranza delle massonerie regolari del mondo. Non intratteniamo rapporti con altre Obbedienze al di fuori di questo circuito”
Qual è, dunque, il futuro della Massoneria da queste parti?
“Fino a quando ci saranno fratelli disposti a battersi con forza, coraggio, altruismo, tolleranza e rispetto verso il prossimo la presenza della Massoneria non potrà che portare del Bene al miglioramento della Società trapanese. E, credo anche in base alle richieste di adesione all’Ordine, che sono tanti gli uomini di questa realtà che vogliono elevarsi e iniziare in cammino iniziatico duro e selettivo”