Strage di Alcamo Marina: l'Arma dei carabinieri condannata a risarcire la famiglia Mandalà
Oltre due milioni di euro euro nei confronti dei familiari di Giovanni Mandalà, morto in carcere nel 1998
L'Arma dei Carabinieri condannata a risarcire oltre due milioni di euro ai familiari di Giovanni Mandalà, originario di Partinico, morto in carcere nel 1998. L'uomo venne ingiustamente accusato e condannato all'ergastolo per la strage della casermetta di Alcamo Marina, in cui persero la vita i militari Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta.
La sentenza è stata emessa dai giudici della terza sezione civile del Tribunale di Palermo.
I familiari di Mandalà assistiti dagli avvocati Pardo Cellini e Saro Lauria, si sono costituiti parte civile e hanno citato l'Arma. Nelle motivazioni della sentenza i giuidici spiegano che: “non c'è alcun dubbio sul fatto che siano stati gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri ad architettare la condanna all’ergastolo del Mandalà”.
Per i giudici nno regge la difesa dell’Avvocatura dello Stato secondo la quale “vi sarebbe stato un concorso di colpa del Mandalà nell’aver determinato l’errore giudiziario, essendo questi caduto in continue contraddizioni. In conclusione, non può revocarsi in dubbio la responsabilità del Ministero della Difesa e dei convenuti Giuseppe Scibilia, Fiorino Pignatella, Giovanni Provenzano, in considerazione delle condotte da questi ultimi perpetrate, integranti gli estremi del delitto di frode processuale, che hanno portato alla condanna del Mandalà”.
Anche Ferrantelli e Santangelo hanno pronto il ricorso con le richieste di venti milioni ciascuno.
Redazione
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