Caserma degli orrori a Piacenza, condannato il Carabiniere di Salemi

Tre anni e 4 mesi per Daniele Spagnolo. Per lui la condanna più "leggera"

Caserma degli orrori a Piacenza, condannato il Carabiniere di Salemi

E’ stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione il Carabiniere di Salemi, Daniele Spagnolo, coinvolto nella maxi operazione Odyssèus che portò anche al sequestro della caserma Levante a Piacenza, poi ribattezzata "caserma degli orrori".

Con Spagnolo, che ha avuto la pena minore, tre anni e quattro mesi, sono stati condannati tutti gli altri carabinieri coinvolti nell’inchiesta: 12 anni a Giuseppe Montella, 8 anni a Salvatore Cappellano, 6 anni a Giacomo Falanga, e 4 anni per il maresciallo Marco Orlando.

Il gup ha però diminuito le richieste dei pm nei confronti dei carabinieri accusati di torture e traffici di droga. Indagini ancora aperte su eventuali omissioni della catena di comando.

Dopo l'arresto, a Spagnolo sono stati concessi, dal Tribunale del Riesame di Bologna, gli arresti domiciliari nell’abitazione dei genitori a Salemi.  Il suo legale ha sempre sottolineato il ruolo marginale nella vicenda.

Giuseppe Montella ha 58 capi di imputazione ed è accusato di estorsione, peculato, lesioni, falso, sequestro di persona, abuso d’ufficio, truffa, spaccio e tortura. Salvatore Cappellano è accusato di tortura, peculato, lesioni, spaccio, falso, sequestro di persona, abuso d’ufficio e truffa militare per 33 capi d’imputazione. Il maresciallo Marco Orlando deve rispondere di abuso ufficio per mancata segnalazione di un assuntore di droga alla Prefettura, falso e di un episodio di spaccio (arresto di Israel) per un totale di sette capi di imputazione. Il carabiniere Daniele Spagnolo invece è accusato di peculato, falso ideologico, omessa segnalazione di un assuntore di droga alla Prefettura, abuso d’ufficio, tortura (i suoi legali denunciarono per calunnia Paolo Silvestris) e infine truffa militare per cui però è stato assolto: quel giorno non era in servizio, per un totale di 22 capi di imputazione. Giacomo Falanga è accusato di tortura, falso, lesioni, violenza privata, sequestro, abuso d’ufficio e peculato per un totale di 30 capi d’imputazione per 18 episodi.

Così Grazia Pradella, capo della Procura di Piacenza, all'uscita dall'aula subito dopo la sentenza: "Questo processo offende ancora prima delle vittime, cioè le persone picchiate e arrestate illegittimamente, la parte sana, che è la stragrande maggioranza, dell'Arma dei carabinieri: credo che l'Arma si debba ritenere soddisfatta di aver ricevuto in questa sede una giustizia anche risarcitoria".