Un grido d'aiuto quello lanciato dal Gruppo Foresatali Uniti, attraverso un videomessaggio indirizzato al presidente della regione Nello Musimeci. Dopo 30 anni di precariato, i lavoratori chiedono di essere stabilizzati. Sono diciottomila in tutta l'isola gli operai forestali da anni utilizzati come bacino politico dal quale attingere voti. "Perchè - si chiedono - questa politica è sorda quando si parla di rivalutare beni preziosi della nostra terra di Sicilia, come le riserve naturali, i parchi forestali, le aree archeologiche, le aree attrezzate, i rifugi forestali, tutti beni che versano in uno stato di abbandono totale mentre con il lavoro degli operai forestali potrebbero diventare una delle maggiori attrazioni turistiche e quindi di introito per le casse regionali?" ed ancora, chiedono perchè non può essere sfruttato il lavoro dei forestali per la pulizia dei letti dei fiumi, laghi, torrenti, spiagge e la cura del verde pubblico dei comuni con un’enorme sgravio per le casse dell’erario. "Vogliamo dimostrare di essere una risorsa e non un peso" urlano a gran voce. I lavoratori invitano infine tutti a scendere in piazza il prossimo 28 aprile alle ore 11,00 di fronte Palazzo d'Orleans e prendere parte al presidio continuo per chiedere finalmente una seria riforma del comparto forestale.
Redazione
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