Ong e soccorsi in mare: fissata l'udienza preliminare per il caso Juventa

Ong e soccorsi in mare: fissata l'udienza preliminare per il caso Juventa

Dopo oltre tre anni di indagini la Procura di Trapani chiede il rinvio a giudizio per comandanti, capimissione, equipaggio e legali rappresentanti di tre organizzazioni non governative,  Jugend Rettet – Iuventa, Medici senza frontiere e Save the Children, per un totale di ventuno persone accusate di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". L'undienza preliminare è fissata per il prossimo ventuno Maggio dinnanzi il gup presso il tribunale del capoluogo. Nel mirino dei magistrati, le operazioni di soccorso svolte nel Mediterraneo Centrale tra il 2016 e il 2017. E' il periodo del codice di condotta delle Ong, voluto dall'allora ministro dell'Interno, Marco Minniti, e dei famosi accordi Italia Libia, firmati dall'ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Quella della Juventa è una delle indagini delle procure italiane che più ha fatto discutere, soprattutto dopo l'esplosione del caso dei giornalisti intercettati nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria che ha travolto l'Ong tedesca. L'imbarcazione venne sequestrata il due agosto del 2017, con l'accusa nei confronti dell'equipaggio, di collusione con gli scafisti durante tre diverse operazioni di salvataggio: la prima il 10 settembre 2016, la seconda e la terza il 18 giugno 2017. Dall’inchiesta sono state stralciate le posizioni della comandante della Juventa Pia Kemp e di don Mussie Zerai, il prete attivista eritreo accusato di essere tramite tra gruppi di migranti in fuga dalla Libia e i soccorritori. Francesca Cancellaro, avvocato difensore del gruppo, dichiara: “Salvare vite umane non è mai un crimine. Dimostreremo che tutte le operazioni compiute dall’equipaggio della Iuventa erano assolutamente legali. Mentre l’Unione Europea si allontanava dal Mediterraneo trasformandolo in una fossa comune per gli indesiderabili d’Europa, l’equipaggio della Iuventa si è diretto in mare come attività di volontariato, per proteggere i diritti fondamentali alla vita e alla richiesta di asilo, come previsto dal diritto internazionale e prima ancora dalla solidarietà umana".