«Italia Celere» torna a denunciare le criticità nel trasferimento dei migranti da Pantelleria
Il sindacato "Italia Celere" torna a denunciare le modalità di traferimento dei migranti sbarcati a Pantelleria e poi condotti a Trapani, all'interno del Cpr di contrada Milo per svolgere tutte le procedure necessarie. "Per la terza volta in un mese - si legge in una nota a firma del segretario provinciale generale del sindacato Alberto Lieggio - questa segreteria è costretta a denunciare la presenza all’interno della
struttura del Cpr di contrada Milo dell’ennesimo straniero di nazionalità tunisina risultato positivo al covid19, sbarcato a Pantelleria e successivamente trasferito a Trapani. Ancora una volta siamo costretti ad assistere alla messa in pericolo, da parte delle pubbliche istituzioni, della salute degli uomini delle forze dell'ordine nonché di tutte quelle persone che a vario titolo vengono poste a contatto con gli stranieri". Lo scorso 29 settembre - si legge ancora nella nota - sono stati trasferiti a Trapani 33 stranieri provenienti da Pantelleria, a bordo del traghetto di linea "Paolo Veronese". Di questi - sottolinea Lieggio - 32 erano appena sbarcati e risultati negativi al tampone rapido effettuato all'atto dello sbarco, mentre uno era risultato negativo al tampone molecolare effettuato al termine del periodo di quarantena, in
quanto precedentemente risultato positivo al tampone rapido effettuato successivamente allo sbarco in data 14/09/2021. "Anche in quest’occasione - denuncia il sindacalista - è stata dimostrata l’inefficacia delle misure sanitarie poste in essere per accertare la negatività Covid-19 dei soggetti al momento della partenza da Pantelleria e l’inadeguatezza dei metodi utilizzati per il trasferimento dei migranti da Pantelleria a Trapani, a causa della promiscuità che avviene durante la permanenza all’interno dell’ex caserma Barone e durante le fasi di trasferimento, tra soggetti giunti a termine quarantena e soggetti appena sbarcati, e la
mescolanza tra soggetti trattenuti presso il Cpr, in forza di un provvedimento amministrativo e soggetti appena sbarcati che, in violazione delle norme e del semplice buon senso, vengono ancora fatti transitare per il foto-segnalamento dalla struttura del Cpr tuttora utilizzato come Hot Spot, ed anche per pernottare come nel caso in questione. A carico del soggetto per il quale doveva essere emesso provvedimento di espulsione e conseguente trattenimento presso uno dei CPR nazionali, - rileva Lieggio - è stato eseguito dall’Asp di Pantelleria, il 24 settembre, un tampone molecolare risultato negativo ed a seguito del quale è stato dichiarato
concluso il periodo di isolamento sanitario, ma non risulta eseguito in data 29 Settembre alcun ulteriore tampone prima dell’imbarco sul “Paolo Veronese”. Una volta giunto a Trapani lo straniero è stato sottoposto al tampone molecolare necessario per l’accesso nei Cpr, con esito positivo. Intanto, il soggetto unitamente ai 32 stranieri giunti a Trapani con lui, erano stati a contatto con
altre persone, Polizia Scientifica, Digos, Squadra Mobile, Ufficio Immigrazione, Militari, operatori dell’Ente gestore del centro prima di essere trasferiti in una struttura di accoglienza a Salemi, inconsci di essere potenzialmente portatori del virus, ed i colleghi erano rientrati negli alloggi o a casa, con i loro congiunti. Nel frattempo il Paolo Veronese - denuncia ancora il segretario di Italia Celere - alle ore 23:00 del 29 Settembre è ripartita per Pantelleria, prendendo a bordo altri utenti privati, ignari del rischio sanitario che correvano insieme ai marittimi imbarcati. La compagnia di navigazione - si chiede il sindacalista - all'oscuro di aver trasportato un soggetto infetto dal Covid-19, avrà proceduto ad idonea sanificazione degli spazi precedentemente occupati o di transito dagli stranieri?". il documento è stato inviato al Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno, al commissario straordinario dell'Asp e al Questore di Trapani.