Criticità e carenza di personale al carcere di Trapani: il Sappe scrive al Ministero
Da anni si parla di carenza di personale all'interno delle carceri di Trapani. Un problema a fatti mai risolto che ha spinto il Sappe ad inviare una nota a firma del segretario generale, Donato Capece, indirizzata al vice capo del Dap, al direttore generale del personale e delle risorse del Dap e al Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria.
Capece pone l'accento sulle "numerose disfunzioni e criticità" che riguardano la casa circondariale del capoluogo, sollecitando l'intervento dei vertici dell'Amministrazione penitenziaria.
"Il primo e più serio problema - scrive il sindacalista - riguarda la preoccupante carenza di personale. Delle 220 unità effettive (2 commissari, 12 ispettori, 13 sovrintendenti e 193 agenti), 20 sono distaccate in altre sedi, 21 sono a disposizione della competente C.M.O, 5 distaccate ex articolo 42 bis, 2 in maternità e 71 impiegate nelle cosiddette cariche fisse. Inoltre - sottolinea ancora Capece - 6 agenti andranno in pensione enrtro il prossimo 31 dicembre e altri si aggiungeranno a breve, tenuto conto che l'età media del personale è di oltre 50 anni".
Il segretario generale del Sappe rileva come di fatto "a svolgere il servizio a turno h24, tra le differenti qualifiche, vi sono solo 68 unità. Da questo conto sono state escluse, ma sono in carico nella dotazione organica ben 19 unità impegnate in compiti di scorta e tutela che il sindacato chede di "rimpiazzare immediatamente".
“Nell’istituto penitenziario – ricorda Capece – è stata istituita la sezione detentiva Tirreno dove vengono ospitati pericolosi detenuti, provenienti da altre carceri, per ragioni disciplinari”.
Nel corso della sua visita all'interno del Pietro Cerulli inoltre, Capece ha documentato le pessime condizioni in cui versa il padiglione "Mediterraneo".
"Abbiamo visto sporcizia e degrado dappertutto - dice - locali fatiscenti, aree esterne alla sezione colme di rifiuti. Abbiamo anche verificato la totale assenza di idonei servizi igienici per il personale in servizio. A nostro avviso la sezione Mediterraneo dovrebbe essere chiusa e sottoposta a ristrutturazione”.
"Un'ulteriore constatazione - si legge ancora nella missiva - riguarda la preoccupante presenza di personale femminile del corpo in posti di servizio che, da regolamento, dovrebbero essere ad appannaggio di quello maschile. Appare del tutto evidente, allora, come l'inconsistenza numerica degli agenti stia mettendo sotto forte stress psico-fisico i pochi poliziotti in servizio, oltre a pregiudicare pericolosamente l'ordine e la sicurezza dell'istituto".
“Proprio a causa dell’acclarata compromissione dell’ordine e della sicurezza – conclude il segretario generale del Sappe – è stato ripetutamente richiesto l’intervento, per un congruo periodo di tempo, di un contingente del nostro Gruppo operativo mobile”. Alla luce delle carenze denunciate, il Sappe sollecita i vertici dell'amministrazione penitenziaria ad intervenire per trovare una soluzione "alla lunga lista di problematiche segnalate".