"Misiliscemi non s'ha da fare", lettera minatoria alla Lo Curto
La deputata regionale UdC si è schierata per la nascita del nuovo Comune
- Cronaca
- Marsala
- Nicola Baldarotta
- 4 anni fa 7 set 2020 Tot.571
Stamattina si è aggiunto un altro tassello alla battaglia che, seppur blanda, sta caratterizzando la questione che gira attorno alla nascita del Comune di Misiliscemi: una lettera anonima è stata inviata alla deputata regionale Eleonora Lo Curto dell'UdC, marsalese, nella quale viene scritto che la Lo Curto starebbe appoggiando il comitato presieduto da Salvatore Tallarita, presidente dell’associazione Misiliscemi, solo perché in cambio otterrebbe voti utili alle prossime elezioni regionali. Viene tirato in mezzo anche l’altro deputato regionale marsalese, cioè l’onorevole Stefano Pellegrino.
“la invitamo a farsi i caz... suoi - così scrivono gli anonimi che poi concludono invitando sia la Lo Curto che l'altro deputato marsalese, Pellegrino a lasciare in pace i trapanesi.
La deputata UdC, però, non sembra affatto intimidita e affida a Facebook le sue considerazioni: “Ho sempre ritenuto il dialogo e il confronto la base del mio agire in politica. Qualche giorno fa ho ricevuto presso il mio domicilio una lettera di alcuni cittadini trapanesi (dai toni non troppo amichevoli) dove mi si rimproverava il fatto di sostenere la proposta relativa alla costituzione del comune autonomo di Misiliscemi. Al di là delle opinioni personali ho scelto di condividere quest’iniziativa in quanto frutto di un processo di partecipazione che, nel rispetto della normativa vigente, ha portato i cittadini di queste contrade ad esprimersi a favore della costituzione del nuovo comune e in democrazia nessuna opinione sta al di sopra della sovranità popolare. Il mio ufficio è sempre stato aperto a tutti i cittadini che cercano un confronto con me, ritengo infatti che come deputata della Provincia sia mio obbligo essere a disposizione di tutte e tutti i miei concittadini al di là dell’appartenenza politica, allo stesso tempo non credo che inviare una lettera anonima in un domicilio privato sia uno strumento di civile confronto. Se qualcuno pensa di intimidirmi o condizionare il mio operato dovrebbe sapere che la libertà è sempre stata la linea guida del mio fare politica”.
Nicola Baldarotta
Inizia a calpestare gli studi televisi e le redazioni dei giornali nell'oramai lontano 1991. Più che un giornalista d'assalto lui ama definirsi un "giornalista col buon senso". Anche estetico.