Processo Rostagno: confermata in Cassazione la condanna per il boss Vincenzo Virga, assolto Vito Mazzara

Processo Rostagno: confermata in Cassazione la condanna per il boss Vincenzo Virga, assolto Vito Mazzara

La Cassazione ha confermato l'ergastolo per il vecchio boss trapanese Vincenzo Virga nell'ambito del processo per la morte del giornalista e sociologo Mauro Rostagno. Confermata dai giudici anche l'assoluzione nei confronti di uno dei presunti esecutori materiali dell'omicidio, Vito Mazzara. In primo grado entrambi erano stati condannati dai giudici della corte d'Assise di Trapani. Sentenza parzialmente riformata in appello, quando Mazzara venne assolto. I giudici infatti, pur confermando la pista mafiosa,  non ritennero sufficiente la traccia di dna ritrovata nel sottocanna del fucile utilizzato nell'agguato. Mazara resta comunque in carcere dove sta scontando l'ergastolo per l'uccisione dell'agente della polizia penitenziaria Giuseppe Montalto. I giudici della corte di  Cassazione mettono la parola fine ad una vicenda durata 32 anni, dal quel maledetto settembre del 1988, quando Mauro Rostagno venne freddato nelle campagne di Lenzi, a pochi metri dalla comunità di recupero Saman. I punti oscuri però rimangono. Chi ha sparato quella sera? Anni fa venne individuato un secondo uomo che avbrebbe fatto parte del gruppo di fuoco. La sua posizione venne però archiviata. Rimane anche il mistero sui vari depistaggi. Vito Mazzara non ha ucciso Mauro Rostagno. "La sentenza di assoluzione della Corte di Assise di Palermo, che ha ribaltato la precedente condanna all’ergastolo, e’ stata definitivamente confermata dalla Prima sezione della Corte di Cassazione. La nostra tesi difensiva è stata definitivamente accolta", dicono i difensori di Mazzara, Salvatore e Vito Galluffo. Amarezza e rabbia nelle parole di Carla Rostagno, sorella di Mauro, che nell'ambito del processo si era costituita parte civile. "Provo molta amarezza per questa sentenza di assoluzione per Vito Mazzara - dice -  Anche perché abbiamo dovuto aspettare 32 anni dall'omicidio di mio fratello per avere una sentenza definitiva. Si è perso del tempo prezioso, e il tempo che si perde è sempre a vantaggio degli assassini. Sono spariti dei reperti, sono state cancellate delle intercettazioni telefoniche, ci sono stati moltissimi depistaggi. Non è stata solo mafia".